Cistite frequente: cause, rimedi e prevenzione

La cistite è un’infiammazione della vescica che colpisce molte persone nell'età adulta, con una considerevole prevalenza nel sesso femminile: circa il 20-30% delle donne, infatti, almeno una volta nella vita avrà a che fare con un'infezione urinaria di questo tipo. Quando, però, gli episodi di cistite si ripetono frequentemente nel corso del tempo, si parla di cistite ricorrente o recidivante.

Questo disturbo può avere un impatto significativo sulla qualità della vita delle persone che ne soffrono, causando dolore, fastidio e preoccupazione. Per questo motivo, è fondamentale riconoscerne i sintomi, individuare le possibili cause e rivolgersi a un medico per ottenere indicazioni sul trattamento più adeguato al proprio caso. Anche la prevenzione gioca un ruolo cruciale, quindi è importante conoscere le migliori abitudini da adottare per scongiurare il presentarsi di tale condizione.

Cosa si intende per cistite ricorrente e come si manifesta?

Si parla di "cistite ricorrente" quando si verificano almeno tre episodi di infezione urinaria in un anno o due episodi in sei mesi.

I sintomi della cistite ricorrente sono simili a quelli di un episodio isolato di cistite e comprendono:

  • sensazione di bruciore e dolore durante la minzione;

  • frequente stimolo a urinare, anche durante la notte;

  • dolore al basso ventre, non associato alla minzione;

  • ematuria, ovvero la presenza di sangue nelle urine, che può anche non manifestarsi.

Questa condizione può avere un notevole impatto negativo sulla qualità della vita, in quanto i sintomi possono interferire in ogni ambito della vita, dalla sfera sociale, a quella sessuale o lavorativa.

È frequente che la cistite, una volta debellata, si ripresenti dopo qualche tempo e le cause di questo possono essere molteplici. In generale, comunque, è opportuno fare una distinzione tra quelle che vengono definite "recidive" e i casi in cui, invece, è opportuno parlare di "reinfezione". Sono considerate recidive le infezioni provocate dai medesimi batteri dell'infezione precedente, mentre sono definite reinfezioni quelle causate da microrganismi differenti da quelli dell'infezione precedente.

In ogni caso, è fondamentale non sottovalutare i sintomi e consultare subito il proprio medico per ottenere una diagnosi corretta, che permetterà l'individuazione di trattamenti specifici per il singolo caso. Considerando il notevole impatto della sintomatologia associata alla cistite sulla vita dei pazienti, è fondamentale intervenire tempestivamente per individuare le possibili cause e intraprendere una terapia volta a ripristinare il benessere delle vie urinarie e dell'intero organismo.

Possibili cause e fattori di rischio della cistite ricorrente

Le cause e i fattori di rischio della cistite ricorrente sono molteplici e spesso interconnessi, rendendo questa condizione spesso complessa da gestire.

In generale, la principale causa d'insorgenza della cistite sono le infezioni batteriche: i batteri localizzati nell'ultimo tratto dell'intestino, in particolare l'Escherichia coli, possono quindi risalire lungo l'uretra e raggiungere la vescica, dando luogo all'infezione.

Per quanto riguarda le cistiti ricorrenti, però, le cause più comuni sono:

  • i rapporti sessuali, che espongono soprattutto le donne alla risalita di batteri nel canale vaginale, a causa delle ridotte dimensioni dell'uretra; tale condizione, infatti, facilita il passaggio dei microrganismi dall'ano alla vescica, esponendo il sesso femminile a un rischio più elevato di contrarre tale patologia;

  • una scarsa idratazione, in quanto non assumere un adeguato apporto di liquidi aumenta la concentrazione dell'urina, diminuendo la frequenza della minzione e, di conseguenza, lasciando più tempo ai batteri di proliferare;

  • delle scorrette abitudini alimentari

  • l'uso prolungato di farmaci e antibiotici, che possono alterare l'equilibrio della flora batterica vaginale;

  • le condizioni di stress prolungato;

  • i disturbi legati allo svuotamento urinario, che riducono la frequenza della minzione;

  • le alterazioni ormonali, tipiche di alcuni periodi della vita, come la gravidanza o la menopausa;

  • le problematiche intestinali, che possono facilitare il passaggio dei batteri nocivi dal tratto intestinale a quello urinario a causa della stretta correlazione tra intestino e vescica.

A queste cause vanno associati ulteriori fattori di rischio che possono aumentare la probabilità di sviluppare tale condizione. I principali sono:

  • una predisposizione genetica, in quanto le donne che sviluppano la prima infezione urinaria entro i 15 anni di età hanno maggiori probabilità di sviluppare una cistite ricorrente, così come coloro che hanno una madre con una storia di infezioni urinarie;

  • una scarsa o inadeguata igiene intima, che può facilitare la migrazione di batteri fecali verso l'uretra (per esempio, nel caso in cui la pratica di pulizia avvenga dall'ano verso la vagina e non viceversa);

  • l'uso di metodi contraccettivi come i diaframmi o gli spermicidi, che possono interferire con l'equilibrio della flora batterica vaginale e favorire la proliferazione batterica;

  • l'età, in quanto dopo i 40 anni la vescica può abbassarsi (prolasso vescicale), causando ristagno urinario e facilitando il diffondersi delle infezioni;

  • l'uso di biancheria intima sintetica o troppo aderente, che non favorisce la traspirabilità della pelle nell'area genitale e, di conseguenza, crea un ambiente umido che favorisce la proliferazione batterica;

  • la cattiva abitudine a rimandare la minzione;

  • l'uso di prodotti per l'igiene intima e detergenti aggressivi;

  • il diabete e altre condizioni sistemiche che possono indebolire il sistema immunitario, predisponendo l'organismo a infezioni ricorrenti.

Considerando la molteplicità dei fattori che possono portare all'insorgenza di tale condizione, è fondamentale adottare comportamenti preventivi per cercare di limitare la possibile contaminazione batterica, seguendo sempre i suggerimenti del medico e trattando la condizione con una terapia adeguata.

Rimedi per la cistite ricorrente

I trattamenti per la cistite ricorrente prevedono un approccio integrato che combina terapie farmacologiche, rimedi naturali e modifiche al proprio stile di vita, allo scopo di ridurre la possibilità che l'infezione si ripresenti. Qualsiasi trattamento deve sempre essere intrapreso sotto consiglio del medico, che suggerirà le opzioni terapeutiche più indicate per il caso specifico, oltre a un insieme di strategie comportamentali utili per prevenire l'insorgere della condizione.

Il trattamento indicato per debellare l'infezione è la terapia antibiotica, che lo specialista prescriverà a seguito di specifici esami (come l'urinocoltura e l'antibiogramma); questa, però, non dovrebbe essere reiterata nel tempo, in quanto l'uso prolungato di antibiotici può favorire lo sviluppo di resistenze batteriche e compromettere le naturali difese dell'organismo, predisponendolo all'insorgenza di infezioni.

Tra i rimedi naturali che possono supportare il trattamento della cistite ricorrente e prevenire le recidive, invece, vi sono:

  • D-Mannosio: uno zucchero semplice, naturalmente presente in alcune tipologie di frutta, che impedisce ai batteri di attaccarsi alle pareti della vescica e ne facilita l’eliminazione attraverso l’urina, riducendo il rischio di recidive;

  • prodotti a base di mirtillo rosso: questo frutto contiene proantocianidine che ostacolano l’adesione batterica;

  • probiotici: in particolare i ceppi di Lactobacillus possono aiutare a mantenere l’equilibrio della flora vaginale e intestinale, riducendo la possibile colonizzazione batterica;

  • estrogeni vaginali: l'uso di estrogeni vaginali topici può contribuire a ridurre il tasso di infezioni ricorrenti delle vie urinarie nelle donne, proteggendo l'organismo dalla colonizzazione dei batteri tramite un aumento dei lattobacilli vaginali benefici.

È fondamentale ricordare che qualsiasi trattamento domiciliare non può in alcun modo sostituire il consulto medico che, anzi, è sempre necessario nei casi in cui la cistite si presenti in maniera ricorrente nel corso del tempo. La cura più indicata, quindi, deve essere sempre suggerita da uno specialista in funzione della propria situazione specifica.

Consigli utili e importanza della prevenzione

La prevenzione gioca un ruolo chiave nel ridurre la frequenza delle infezioni delle vie urinarie. Per questo motivo, è fondamentale adottare alcuni comportamenti che possono contribuire a scongiurare il rischio di cistiti ricorrenti.

Le principali raccomandazioni includono:

  • bere tanta acqua, in quanto l'assunzione di liquidi favorisce la diuresi e, di conseguenza, l'espulsione dei batteri presenti nelle urine;

  • curare l'igiene intima, adottando pratiche adeguate di pulizia della zona genitale ed evitando detergenti e prodotti aggressivi e/o irritanti che possono alterare l'equilibrio della flora batterica intima;

  • assecondare lo stimolo a urinare, evitando di trattenere a lungo l'urina;

  • indossare biancheria intima di cotone, che garantisce un ambiente asciutto nell'area genitale, riducendo la possibilità di proliferazione batterica;

  • seguire un'alimentazione adeguata, optando per una dieta ricca di fibre (che favoriscono anche la regolarizzazione dell'intestino) ed evitando bevande gassate e alimenti irritanti e ricchi di zuccheri, come l'alcol, il cioccolato, le spezie, il caffè e i cibi piccanti;

  • regolarizzare il transito intestinale, in quanto la stipsi contribuisce alla moltiplicazione dei batteri fecali, principale fonte di infezioni urinarie.

L'adozione di questi comportamenti, oltre a ridurre la probabilità di insorgenza della cistite, contribuisce a mantenere il benessere dell'area intima e dell'organismo in generale. Per ottenere consigli personalizzati per la propria situazione, però, è sempre fondamentale rivolgersi al medico che, a seguito di una visita specialistica, sarà in grado di fornire adeguata assistenza al paziente.