Cistite post coitale: come prevenirla, trattarla e affrontarne l'impatto psicologico sui rapporti sessuali
La cistite post-coitale è un'infezione urinaria batterica che si sviluppa generalmente entro 24-72 ore come conseguenza di un rapporto sessuale. Colpisce principalmente le donne e può causare sintomi fastidiosi come bruciore, urgenza di fare pipì e dolore nella parte bassa dell'addome.
Oltre ai disagi fisici, questa condizione può avere un impatto psicologico significativo, causando ansia, frustrazione e influenzando negativamente la vita sessuale. Sebbene sia un disturbo comune, esistono diversi modi per prevenirlo e trattarlo efficacemente, migliorando così il benessere complessivo.
Cos'è la cistite post coitale?
La cistite post-coitale è un’infezione urinaria comune, soprattutto tra le giovani donne, che si manifesta solitamente dopo la penetrazione durante l'attività sessuale.
Questo perché durante il rapporto sessuale (specie se non protetto), possono crearsi delle piccole lesioni e una maggiore pressione nella zona intima, condizioni che possono favorire il passaggio dei batteri, in particolare l’Escherichia coli, verso l’uretra, il canale che porta l’urina fuori dal corpo. Nelle donne, inoltre, l’uretra è molto corta (circa 3-4 cm) e si trova vicino all’apertura vaginale e anale: questo fattore anatomico rende indubbiamente più facile per i batteri arrivare fino alla vescica e provocare un’infezione, soprattutto dopo i rapporti sessuali.
Possibili cause
Conosciuta anche come "Cistite della Luna di Miele", la cistite post-coitale è un'infiammazione della vescica che si manifesta generalmente entro poche ore dal rapporto sessuale.
Di seguito sono elencate le principali cause e fattori di rischio che possono favorire l’insorgenza della cistite post-coitale. È fondamentale notare che, alcuni di questi, coincidono, in modo del tutto comprensibile, con quelli della cistite comune, data la natura simile del meccanismo infiammatorio alla base di entrambe le condizioni.
Infezioni: nel 85-90% dei casi, il batterio principalmente responsabile è l'Escherichia coli; questo batterio può risalire nell'uretra durante i rapporti sessuali e causare infezioni.
Rapporti sessuali: la cistite post-coitale è spesso legata al microtrauma meccanico che può verificarsi durante il rapporto sessuale, soprattutto nei casi in cui la lubrificazione vaginale risulta insufficiente.
Ipertono del pavimento pelvico: una persistente ed eccessiva contrazione dei muscoli pelvici, come accade nell'ipertono del muscolo elevatore dell'ano, può rendere dolorosi i rapporti sessuali e aumentare, di conseguenza, il rischio di sviluppare cistite post-coitale.
Carenza di estrogeni: condizioni come la menopausa, l'allattamento o l'uso di contraccettivi ormonali possono ridurre i livelli di estrogeni, rendendo la mucosa vaginale e la vescica più vulnerabili agli attacchi batterici, aumentando così il rischio di infezioni e traumi durante i rapporti sessuali.
Stipsi: la stitichezza può favorire la "traslocazione batterica", ovvero il passaggio di batteri, in particolare Escherichia coli, dall'intestino alla vescica. La pressione esercitata sull'addome e sulla vescica durante il transito intestinale facilita l’ingresso dei germi nel tratto urinario.
Fattori chimici e fisici: trattamenti che indeboliscono il sistema immunitario e danneggiano i tessuti possono compromettere la capacità del corpo di difendersi dalle infezioni, aumentando il rischio di cistite post-coitale.
In conclusione, la cistite post-coitale insorge dopo un rapporto sessuale, ma spesso è dovuta anche a una combinazione di fattori che compromettono la salute delle vie urinarie.
Sintomi della cistite post coitale
Quando si manifesta una cistite post coitale, è fondamentale che i medici indaghino su sintomi specifici legati all’attività sessuale. In particolare, è importante verificare se la donna avverte sintomi vescicali o una cistite evidente entro 24-72 ore dal rapporto, dolore all’ingresso della vagina o un dolore bruciante successivo, presenza di sangue nelle urine, difficoltà o urgenza di minzione, secchezza vaginale o sintomi urologici post-menopausa. Questi sintomi possono essere utili per una diagnosi corretta della cistite post-coitale e per comprendere meglio le sue cause.
Tuttavia, la cistite post-coitale non si limita solo ai sintomi fisici, ma può avere anche un forte impatto psicologico. Le donne che soffrono di cistite post-coitale ricorrente, infatti, sperimentano spesso ansia, paura di soffrire durante il rapporto sessuale e preoccupazioni riguardo alle infezioni future. Questi fattori psicologici possono esacerbare il disturbo, dando origine a un circolo vizioso che influisce negativamente sulla qualità della vita sessuale e relazionale. In molti casi, lo stress e i fattori emotivi sono strettamente legati a disturbi come il dolore sessuale e la difficoltà di eccitazione, che peggiorano ulteriormente una situazione già delicata.
Di seguito sono elencati alcuni dei principali sintomi psicologici e fisici associati alla cistite post-coitale:
Ansia da prestazione: la paura di provare nuovamente dolore sessuale o di sviluppare un'altra cistite può influire negativamente sulla funzione sessuale e sul benessere emotivo.
Vasocostrizione acuta: l'ansia può ridurre la circolazione sanguigna, causando una lubrificazione inadeguata nelle donne e la disfunzione erettile negli uomini.
Depressione: questa condizione può ridurre il desiderio sessuale e contribuire ai disturbi dell'eccitazione, aggravando la difficoltà nel godere del rapporto sessuale.
Questioni relazionali: la presenza di un attaccamento insicuro può alimentare l’ansia e provocare tensione, con un impatto negativo sulla vita sessuale e sulla capacità della coppia di affrontare insieme le difficoltà.
Questi sintomi psicologici, insieme ai disagi fisici, rendono la gestione della cistite post-coitale complessa e multifattoriale, influenzando negativamente il processo di guarigione, il sollievo dal dolore e il benessere complessivo del soggetto. È quindi essenziale adottare strategie di trattamento e di protezione adeguate a garantire una completa guarigione e prevenire future recidive.
Prevenzione e trattamento
La cistite post-coitale, sebbene sia una condizione comune, può essere gestita efficacemente attraverso diverse strategie di prevenzione e trattamento. Un aspetto fondamentale nella gestione di questa condizione è l'educazione della paziente.
Per prevenire le infezioni urinarie ricorrenti, non è sufficiente solo una corretta educazione sessuale, ma è fondamentale un trattamento farmacologico mirato, che preveda l'uso di farmaci specifici. Un aspetto cruciale dell'educazione sessuale riguarda anche il coinvolgimento del partner, che dovrebbe essere informato sulle buone pratiche per ridurre il rischio di infezioni.
Alcune delle soluzioni più efficaci nella prevenzione della cistite post-coitale sono, oltre alla terapia farmacologica, l'adozione di integratori specifici come probiotici e prebiotici, l’uso di gel idratanti vaginali, l’adozione di una dieta equilibrata e di una alimentazione corretta, possono supportare il benessere del tratto urinario e ridurre la frequenza delle infezioni.
Nel caso delle donne in post-menopausa, la cura con estrogeni si è rivelata particolarmente efficace nel ridurre il rischio di recidive di infezioni urinarie, poiché aiuta a mantenere l’integrità della mucosa vaginale e a prevenire l’assottigliamento dei tessuti, che aumenta la vulnerabilità alle infezioni.
Quando si considerano anche rimedi naturali per il trattamento della cistite post coitale, è fondamentale bere abbondante acqua e mantenersi ben idratati, poiché l'assunzione di liquidi favorisce il flusso urinario, riducendo la concentrazione di batteri patogeni e stimolando una minzione regolare. Urinare frequentemente, sia prima che dopo il rapporto sessuale, aiuta a eliminare i batteri dalla vescica e a ridurre il rischio di infezioni ricorrenti.
Infine, nuovi approcci terapeutici sono in fase di sviluppo e potrebbero rappresentare soluzioni innovative per la prevenzione delle infezioni urinarie ricorrenti. Una maggiore comprensione della patogenesi di queste infezioni consentirà di implementare trattamenti sempre più mirati e sicuri, migliorando la qualità della vita delle donne che soffrono di cistite post-coitale.