Cistite nell'uomo: sintomi, cause, fattori di rischio e trattamenti utili
La cistite è un'infiammazione della vescica che colpisce principalmente le donne, ma può interessare anche il sesso maschile, sebbene con minore frequenza. Quando si manifesta negli uomini, la condizione è spesso associata a fattori di rischio specifici, come patologie della prostata.
Per una gestione efficace, è fondamentale comprendere le cause, adottare trattamenti adeguati e seguire misure di prevenzione per ridurre il rischio di recidive, mantenere la salute del sistema urinario e, in generale, quella del corpo.
La cistite negli uomini
La cistite negli uomini è una forma di infezione del tratto urinario che può causare sintomi significativi. Questo disturbo si manifesta con difficoltà e dolore durante la minzione, bisogno frequente di urinare e, talvolta, febbre. In aggiunta, si può avvertire un disagio persistente nella zona della vescica, che tende a intensificarsi durante il riempimento e ad alleviarsi con lo svuotamento. Spesso si presentano anche sintomi irritativi durante la minzione, come una sensazione di bruciore e presenza di urina torbida (opaca o velata).
La causa principale della cistite maschile è l'infezione da Escherichia coli, un batterio che colpisce frequentemente le vie urinarie.
Sebbene la cistite maschile possa risultare simile a quella femminile, la sua diagnosi risulta più complessa, poiché negli uomini le infezioni urinarie tendono ad essere più gravi e persistenti. Il trattamento prevede l'uso di antibiotici o integratori, e la durata della terapia deve essere adattata in base alla gravità dell'infezione, per evitare l'uso eccessivo di farmaci e ridurre il rischio di resistenza.
Inoltre, è importante eseguire test diagnostici appropriati, come ad esempio un esame delle urine, analisi microbiologiche e, se necessario, un’ecografia addominale. Questa prassi è utile per confermare la presenza dell'infezione e per identificare l'agente patogeno, in modo da ottimizzare la cura e garantire il trattamento più efficace.
Sebbene le donne siano molto più inclini a sviluppare la cistite, con circa un terzo della popolazione femminile che sperimenta almeno un episodio entro i 24 anni, negli uomini sotto i 50 anni la cistite è un evento relativamente raro.
Pertanto, quando gli uomini sviluppano infezioni urinarie, è fondamentale una valutazione accurata da parte del medico specialista, al fine di escludere cause sottostanti, come anomalie anatomiche o patologie prostatiche come, ad esempio, la prostatite.
Sintomi
La diagnosi di cistite negli uomini si basa principalmente sull’anamnesi, in cui il paziente riferisce generalmente un disagio persistente nella zona pelvica.
I sintomi comuni includono sensazione di pressione e dolore acuto, che può variare da lieve a molto intenso. Questi sintomi, se non trattati adeguatamente, possono compromettere in maniera significativa la qualità della vita e il benessere dei soggetti che ne soffrono, interferendo con lo svolgimento delle regolari attività quotidiane e lavorative.
La sindrome dolorosa può essere accompagnata da una frequente necessità di urinare, senza che vi sia un'apparente causa alternativa che giustifichi questi sintomi. Generalmente, comunque, i pazienti con cistite tendono a urinare frequentemente nel tentativo di alleviare il dolore.
In alcuni casi, i pazienti con la cistite possono sviluppare anche incontinenza urinaria, ovvero incapacità di controllare il flusso urinario.
Se non trattata, l'infiammazione persistente può portare a un peggioramento dei sintomi e influire sulla funzionalità muscolare e neurologica, favorendo la formazione di calcoli renali e provocando la febbre (un segno di infezione sistemica). Per questo motivo, è fondamentale non sottovalutare la sintomatologia e rivolgersi al proprio medico per individuare un adeguato trattamento volto a ripristinare il benessere del paziente e trattare la condizione, prevenendo anche la possibilità di recidive.
Cause e fattori di rischio
La cistite è principalmente causata da batteri che abitano la parte finale dell'intestino, con l'Escherichia coli che risulta essere il patogeno più comune. Questi batteri possono raggiungere la vescica attraverso l'uretra, a causa di un'infezione esterna, o propagarsi da organi vicini; in rari casi, l'infezione può diffondersi anche attraverso il sangue. Oltre alle infezioni batteriche, la cistite può anche derivare da infezioni virali o fungine, sebbene questi casi siano meno frequenti.
Esistono anche forme di cistite non causate da infezioni batteriche. Un esempio è la cistite interstiziale, una condizione cronica della vescica le cui cause non sono ancora del tutto comprese, ma che si ritiene derivino da una combinazione di fattori genetici, ambientali e immunologici. Altre forme di cistite non infettiva includono quella causata da farmaci, che può essere scatenata da determinati trattamenti farmacologici che irritano la vescica, e quella associata ai trattamenti con radiazioni. Inoltre, esiste la cistite da sostanze chimiche, che può essere provocata dall'esposizione a prodotti irritanti, come quelli contenuti in alcuni detergenti o nelle sostanze chimiche utilizzate in alcune attività professionali.
Seppur non causate da infezioni batteriche, tutte queste forme di cistite provocano sintomi simili a quelli delle infezioni urinarie, ma richiedono un approccio diagnostico e terapeutico specifico. Comprendere le diverse cause è fondamentale per un trattamento mirato ed efficace.
Per quanto riguarda i fattori di rischio della cistite negli uomini, questi possono variare, ma alcuni dei principali includono:
problemi alla prostata: condizioni come la prostatite o l'iperplasia prostatica benigna (IPB), che causano ostruzioni nel tratto urinario e ingrossamento della prostata, sono tra i principali fattori di rischio per la cistite maschile;
attività legate al sesso: i rapporti sessuali, soprattutto se non protetti, possono aumentare il rischio di trasmissione di batteri nel tratto urinario e contribuire allo sviluppo della cistite;
uso del catetere urinario: gli uomini che necessitano di cateterizzazione urinaria a lungo termine sono più esposti al rischio di infezioni urinarie e cistite;
sistema immunitario indebolito: condizioni che compromettono il sistema immunitario, come il diabete o trattamenti immunosoppressori, aumentano il rischio di infezioni e infiammazioni nel tratto urinario, compresa la cistite.
Ulteriori fattori di rischio potrebbero includere un'alimentazione ricca di cibi stimolanti, una dieta che comprenda caffè o bevande zuccherate (inclusi gli energy drink), così come la presenza di malattie anorettali, come le emorroidi.
Trattamenti e rimedi
Il trattamento della cistite varia a seconda della causa sottostante. La scelta del farmaco e la durata del trattamento, inoltre, dipendono dallo stato di salute generale del paziente e dal tipo di batteri presenti nelle urine.
Una volta identificata la causa, le opzioni terapeutiche variano in base alla gravità e alla frequenza delle infezioni. Ecco alcune delle principali situazioni in cui si differenziano i trattamenti.
Cistite batterica: gli antibiotici sono la terapia principale. Nei casi di prima infezione, i sintomi tendono a migliorare rapidamente, ma è fondamentale completare il ciclo di antibiotici prescritto, che solitamente dura da 1-2 giorni a una settimana, per garantire l'eliminazione completa dell'infezione.
Infezioni ricorrenti: se le infezioni urinarie si verificano frequentemente, il medico potrebbe raccomandare un trattamento antibiotico prolungato. In alcuni casi, si consiglia di assumere una singola dose di antibiotico dopo il rapporto sessuale per prevenire nuove infezioni. Se le infezioni sono particolarmente frequenti o gravi, potrebbe essere necessario consultare un urologo o un nefrologo per identificare, tramite una visita specialistica, eventuali problematiche sottostanti.
Infezioni ospedaliere: le infezioni acquisite durante un ricovero ospedaliero possono essere più difficili da trattare, poiché i batteri presenti in ospedale sono spesso resistenti agli antibiotici comuni. In questi casi, potrebbe essere necessario l'uso di antibiotici più potenti o una combinazione di farmaci diversi.
Per alleviare i sintomi, possono essere prescritti farmaci, sia orali che somministrati direttamente nella vescica tramite un catetere. Un’altra opzione è la stimolazione nervosa, che utilizza impulsi elettrici come stimolo per ridurre il dolore pelvico e la frequenza urinaria.
La chirurgia viene considerata solo quando altri trattamenti non hanno avuto successo, ma potrebbe non alleviare il dolore o gli altri sintomi.
Bere almeno 2 litri di acqua al giorno è un consiglio utile per chi soffre di cistite, poiché aiuta a mantenere il tratto urinario idratato e favorisce l'eliminazione delle sostanze irritanti che potrebbero accumularsi nella vescica.
In tutti i casi, è fondamentale seguire le indicazioni mediche riguardo alla durata del trattamento, evitando di interrompere la terapia prima del termine, anche se i sintomi migliorano, per prevenire la recidiva dell'infezione.
Prevenzione e comportamenti da evitare
Nonostante la scarsa evidenza scientifica disponibile, sono in fase di sviluppo nuove strategie per prevenire le infezioni del tratto urinario, alcune delle quali mostrano un'efficacia variabile. Tra queste misure, rientrano l'aumento dell'assunzione di liquidi per migliorare il flusso urinario, la corretta igiene intima dopo la defecazione, la minzione immediata dopo il rapporto sessuale, la gestione della stitichezza e l'uso di profilassi antibatterica a lungo termine con antibiotici ben tollerati e ad alta escrezione urinaria.
Di seguito sono riportati alcuni comportamenti da attuare per cercare di prevenire la cistite.
Evitare l'uso di prodotti irritanti per la zona intima, come detergenti aggressivi con alcol o profumi, e spray o polveri che possano causare irritazioni.
Non indossare indumenti stretti o in tessuti sintetici; preferire biancheria intima realizzata con materiali traspiranti, come il cotone, che consentono alla pelle di respirare.
Optare per un abbigliamento comodo che aiuti a prevenire il surriscaldamento e la proliferazione batterica.
Tali precauzioni possono contribuire significativamente a ridurre il rischio di infezioni e a mantenere una buona salute urinaria.